Possiamo farti una foto? – chiediamo – Una?! Io ne voglio almeno una trentina. Pacioso, sereno, ironico, Abu Mohammed é un signore sulla quarantina ma si diverte con noi con la gioia di un ragazzo. In moschea, dove dorme a Catania, non ha niente da offrirci e simula di versarci del tè nei bicchieri vuoti bevendolo poi con gusto. […]
In moschea a Catania incontriamo cinque ragazzi tra i venti e trent’anni provenienti da Homs. Stanno seduti sulle panchine della piazzetta davanti alla moschea in calzoni e ciabatte, in una mano la sigaretta nell’altra un bicchiere di tè caldo. Provano uno skateboard abbandonato nei giardinetti accanto, cadono, ridono. Tra chi fugge dalla guerra è raro […]
Fares è in coda alla biglietteria della stazione di Catania. Tira fuori da una tasca della giacca un rotolino minuscolo di plastica, lo srotola lentamente togliendo numerosi giri di cellophane finché non ne escono parecchi biglietti da 100 euro. Rivedremo spesso questo gesto, una protezione dall’acqua del mare dei soldi vitali per arrivare a destinazione. Parla inglese […]
In Svezia abbiamo trovato parte delle illusioni infrante, un’attesa ancora lunga, tanta stanchezza. In Sicilia invece ci hanno accolto visi sorridenti e sollevati: i volti parlano di unviaggio in mare che è finito, parlano di vita, sono i sopravvissuti e il peggio sembra ormai essere alle spalle. Il viaggio attraverso l’Europa invece sta solo per cominciare. […]