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Quando una persona vuole fare domanda di asilo in uno stato dell’Unione Europea, questa persona è obbligata a fare la domanda solo una volta in territorio europeo. Anche qui, essa ha l’obbligo di fare domanda solo nel primo paese in cui mette piede. Nel caso, quindi, delle persone che arrivano dal mare sulle coste italiane, esse possono fare richiesta d’asilo solo in Italia. Per controllare se un immigrato ha già fatto domanda in un altro paese europeo, l’Unione Europea utilizza un sistema di rivelazione e  registrazione delle impronte digitali. Le impronte ed informazioni riguardo la persona a cui appartengono sono inserite in un database chiamato Eurodec.

I siriani però, come la maggior parte delle persone che giungono sulle nostre coste, arrivano in Italia con lo scopo di attraversarla per poter giungere a nord dell’Europa. Arrivati in Italia dichiarano quindi di non voler fare domanda qui e di non voler lasciare le impronte digitali. Fino alla fine del 2013, i siriani venivano obbligati con la forza dalla polizia italiana a rilasciare le proprie impronte digitali. Nei racconti che abbiamo sentito si parla di pistole elettriche, manganelli, dita spezzate, percosse sulla schiena. Spesso la polizia picchiava solo una persona davanti a gruppi di 100/200 persone per poi far sì che gli altri per paura rilasciassero le impronte senza ribellarsi.

Quando, col passare del tempo, l’Italia ha capito i numeri e la portata dell’immigrazione siriana, è stato deciso che non sarebbero più state prese le impronte ai profughi siriani. I siriani quindi, come fantasmi venivano lasciati uscire liberamente dai centri al Sud d’Italia potendo in questo modo cercare di giungere e fare domanda d’asilo nel paese di loro scelta.

In questo modo però, facendoli passare attraverso l’Italia senza registrarli l’Italia non adempie ai suoi compiti sia nei confronti dell’Unione, sia nei confronti dei siriani. Senza alcuna assistenza medica, legale o sanitaria all’arrivo; inconsapevoli dei loro diritti, incapaci di denunciare chi prova a fregarli ed in totale balia dei trafficanti di terra i siriani in Italia si sono ritrovati nella maggior parte dei casi abbandonati a loro stessi in un paese che finge non esistano.