Flag_of_the_United_Kingdom.svgDall’inizio del conflitto in Siria si calcola che gli sfollati interni siano 7,6 milioni di persone ed i rifugiati registrati siano più di 3 milioni, ma si stima ce ne siano molti di più. La maggior parte di queste persone si trova nei paesi limitrofi alla Siria: Libano (1.700.000 persone), Turchia (1.600.000) e Giordania (800.000). All’inizio del conflitto molti scapparono verso l’Iraq, ma furono poi obbligati a tornare verso la Siria e poi verso la Turchia dall’avanzata dell’esercito islamico. Le persone che sono uscite dalla Siria verso i paesi limitrofi o coloro che sono sfollati al suo interno per spostarsi in zone più sicure, nella maggior parte dei casi, e tra i più poveri, si sono mossi a piedi. Tra di loro, chi è riuscito ad uscire dal paese riversa in immensi campi profughi con pochi servizi e pessime condizioni igieniche e di salute.

Chi aveva le possibilità economiche, invece, è partito dalla Siria in aereo verso paesi che non richiedevano il visto come l’Egitto, la Libia o il Sudan (questi paesi, come il Libano, hanno iniziato a richiedere un visto ai siriani per il loro ingresso). Queste persone sono spesso fuggite all’inizio del conflitto, nel 2011 o 2012, convinte che sarebbero state poco tempo all’estero, e che sarebbero tornate non appena le acque si fossero calmate; in questi paesi hanno vissuto in condomini affittati solo a siriani a prezzi altissimi condividendo case con altre famiglie, mantenendosi con lavori spesso poco dignitosi. I bambini non andavano a scuola e le donne faticavano a trovare una dimensione sociale al di fuori delle mura casalinghe. Con il tempo, Libia ed Egitto sono diventati paesi sempre più instabili e violenti, è diventato chiaro che il conflitto in Siria non sarebbe cessato e sono aumentati gli atti di razzismo nei confronti dei siriani. Impauriti e stanchi molti di loro hanno accolto l’invito di stati europei come la Svezia ma, non potendoli raggiungere per vie legali, hanno dovuto contattare i trafficanti che li avrebbero portati in Europa via mare. Il viaggio in mare costa attorno ai 1.000/1.500 dollari americani a persona: chi arriva dalla Libia percorre un viaggio che dura 1 o 3 giorni e chi arriva dall’Egitto impiega almeno una settimana per giungere sulle coste italiane.

I siriani che scappano dalla guerra sono famiglie intere, spesso composte da due genitori, 3/6 figli, nonni e zii. Le persone che arrivano in Italia con i gommoni che ci vengono mostrati al telegiornale sono quindi spesso famiglie intere, con un passato di vita stabile, di studi universitari e di professioni altolocate. Queste persone però non intendono fermarsi nel nostro paese perché ha un sistema di accoglienza per richiedenti asilo meno efficiente e più lungo di altri stati e perché non ha mai dichiarato di voler accogliere i siriani. Da ottobre 2013 si stima che siano passati da Milano attorno ai 45.000 siriani, di questi meno dell’1% ha fatto domanda di asilo politico nel nostro paese.